lunedì, gennaio 30, 2006

 

Nevicata: la deriva dell'amministrazione comunale

I Consiglieri Magatti , Patelli, Contini, Caccavari, Moretti, Rinaldi dell'opposizione, ma anche Sosio della maggioranza hanno impietosamente messo a nudo l'effetto della nevicata dei giorni scorsi sul funzionamento della cosiddetta "unità di crisi" e hanno presentato una serie di critiche alla gestione dell'emergenza neve da parte della Giunta.
Malgrado le previsioni avessero per giorni annunciato 36 ore di neve, la paralisi è durata per oltre due giorni dal termine della precipitazione: molti marciapiedi sono stati abbandonati al loro destino, divenendo piste pericolose che hanno costretto i pedoni a camminare nella carreggiata, la zona nord-est è risultata un disastro, le strade in salita (molte in città) sono stati luoghi di crisi, gli accessi alle stazioni e ai mezzi pubblici sono stati in molti casi trascurati, la chiusura delle scuole 48 ore dopo il terzo giorno successivo al termine della nevicata ci ha esposti al ridicolo ....

Sappiamo che non è possibile intervenire su un territorio così vasto se non si promuove una distribuzione delle responsabilità e dell'autonomia alle realtà diffuse del territorio (a che cosa servono le circoscrizioni ?).

Ci sembra che i 57 mezzi e i 150 spalatori che l'assessore dichiara di aver messo in campo per tre giorni si siano rivelati sufficienti per risolvere una situazione come questa in tre giorni: forse 180 mezzi e 400 spalatori sarebbero statai in grado di affrontare la stessa situazione in un giorno.

L'assessore Caradonna, assai "piccato", ha fatto un'appassionata difesa dell'operato del comune. Pur con tutto il rispetto per chi ha lavorato nei giorni scorsi, la nostra valutazione sull'adeguatezza dell'organizzazione alla situazione che si è verificata rimane negativa e crediamo che molte modalità debbano essere riviste.


lunedì, gennaio 23, 2006

 

Parcheggi a pagamento: residenti in Consiglio

Incontro con quei consiglieri comunali disponibili all'ascolto. Il sindaco si dichiara disposto ad incontrare una delegazione.

Di fronte ai problemi posti, il consigliere di PACO ha osservato:
- la necessità che tutti coloro che vantano un diritto facciano la domanda di assegnazione di un posto auto, in modo tale che si possa cogliere questo passaggio, almeno, come occasione per dimensionare realisticamente il bisogno;
- l'opportunità che il comitato dei cittadini valuti eventuali vizi di legittimità della delibera e del successivo bando, per una possibile impugnazione del medesimo (la competenza del passaggio a tariffazione delle aree di sosta è della Giunta o del Consiglio ?)
- l'urgenza di riportare all'attenzione del dibattito politico-amministrativo il problema della risoluzione della mobilità e della sosta come problema di sistema, e non di una piccola porzione di territorio cittadino (gli effetti delle scelte effettuate sulla sosta della via Torno si sono ripercosse sulle aree limitrofe, come via Prudenziana; quali gli effetti di una nuova azione "localizzata" ?).

Le proposte di Paco rimandano a soluzioni urbanistiche del tema della mobilità, alla creazione di parcheggi di cintura sostenuti da penetrazione, con mezzi pubblici, veloce, conveniente e facilitata; alla tariffazione progressiva della sosta urbana con salvaguardia assoluta dei diritti di accesso e sosta dei residenti, con abbonamenti a costi non più che "simbolici" per l'area blu di competenza.

Paco ha, ancora una volta, richiesto la convocazione, su questo tema, della commissione 2° (urbanistica e territorio), nella quale il tema parcheggi è stato trattato, per l'ultima volta, tre anni orsono, nel marzo del 2003.

Presentata dalle opposizioni una mozione che chiede la sospensione dell'ordinanza e la ridiscussione della tematica.

giovedì, gennaio 19, 2006

 

MAGRITTE

Terza "grande mostra".
Con "grande inaugurazione": elettorale, il 24 marzo, a pochi giorni dal voto politico.
La maggioranza, fingendo distinguo e moralità che nei fatti sfumano, infine approva compatta.

Noi osserviamo che questa amministrazione da sempre ostinatamente orientata alla esternalizzazione dei servizi che interessano i cittadini (mense, nidi, servizi cimiteriali e pompe funebri ecc.) , conferma la scelta di lasciar gestire "in proprio" le mostre dal suo assessore, accollando alla collettività ii "rischio d'impresa" (per Picasso il rischo è diventato realtà e si è consolidato in una spesa aggiuntiva, a carico dei contribuenti comaschi, di circa 500 mila euro).

Possiamo affermare, senza paura di smentita, che questa sarà l'ultima puntata di un trittico senza futuro. Infatti nessuno si è dato cura di far nascere una "struttura" capace di dare gambe a questo genere di iniziative, legate in modo indissolubilie alla persona stessa dell'assessore: nessuna fondazione è stata costituita, nessun privato si è fatta avanti e continua, invece, la privatizzazione degli utili e la collettivizzazione dei costi.

Anche la riflessione sull'indotto turistico, che rappresenta uno degli argomenti cari alla maggioranza per giustificare la consistente spesa dell'anno passato, dovrebbe indurre ad una valutazione obiettiva e rigorosa, partendo dal dato che dei 77.162 visitatori (dei quali 8.867 gratuiti) il 68% proviene da Como e dalle città limitrofe.

Ma la considerazione più critica riguarda la previsione di spesa della mostra attuale che dal preventivo presentato sembrerebbe poter costare 1 milione di euro meno della precedente. Il confronto dei dati (a disposizione nel sito di Paco, www.paco.co.it) suggerisce due ipotesi: o la previsione attuale è una sottostima per assicurarsi un lasciapassare dal Consiglio Comunale, oppure nella gestione precedente qualcuno ha guadagnato più del necessario. Nell'uno e nell'altro caso la vicenda è inaccettabile.

Infine una considerazione sulla gestione da parte della società comunale (CSU). L'autonomia di una società, che assicura la flessibilità vietata ad un dirigente pubblico, il quale dovrebbe chiedere una variazione di bilancio ove la spesa dovesse rischiare di eccedere le risorse rese disponibili, si paga a consuntivo. Quando si titano le somme. Come già successo nell'anno passato.

giovedì, gennaio 12, 2006

 

Tutti uguali ?

Le suore di San Carpoforo sono state autorizzate a collocare un impianto pubblicitario che promuove le loro scuole in prossimità del punto di confluenza di via Teresa Ciceri con la via Napoleona.
Peccato che il nostro movimento non abbia mai ottenuto l'autorizzazione a porre uno striscione in quella stessa posizione, in conseguenza ad un parere contrario fornito dai vigili urbani, nel quale si afferma come la presenza di scritte o immagini, in quella zona, costituisce pericolo per la viabilità.

In data 12 gennaio, per la prima volta a memoria dello scrivente, è stato espresso parere negativo al posizionamento un tavolino per la raccolta delle firme per il referendum sulle modifiche della Costituzione nel punto specificato nella richiesta (precisamente in via Canturina, ad Albate, nel piazzale cosiddetto delle "filovie"). Nella risposta (un atto a nostro parere dovuto per una richiesta presentata nei temini e nei modi prescritti) si suggerisce una collocazione alternativa: a Trecallo !
Ma in quella stessa posizione non è stata collocata, qualche settimana addietro, la tenda di Compagnia delle Opere, in occasione della cosiddetta "colletta alimentere" ?

Infine: qualche mese fa mi fu negata la possibilità di usare il beamer (proiettore da computer) per documentare con immagini un tema che intendevo sottoporre all'attenzione del Consiglio comunale (questo strumento, fa parte delle dotazioni acquistate in questi anni proprio dalla presidenza del Consiglio comunale). Rilevo che questa sera Gaddi ha potuto usre tale strumento per presentare il progetto relativo alla mostra di Magritte.

 

Le gabelle.

Nei nostri cimiteri è tradizione la cosiddetta "lampada perpetua".
Ad essa sono particolaarmente affezionati gli anziani.

La società comunale che ora gestisce il "servizio" ha presentato il conto: sotto forma di una commissione di 1,30 € motivati come diritti di esazione.
Aggiungiamo che questa gabella (di altro non si tratta) che frutterà alla società qualche migliaio di euro pesa percentualmente in modo pesantissiomo su una tariffa che supera di poco i dieci euro.

Per finire: questi cittadini, per lo più anziani e beneficati dalle ricche pensioni berlusconiane, dovranno pagare mediante bollettino postale, aggiungendo quindi un ulteriore euro, poiché la società di via Giulini non dispone di una tesoreria.

lunedì, gennaio 09, 2006

 

Le richieste dell'associazione islamica e le (non) risposte della circoscrizione 3

La circoscrizione 3 (Camerlata) ha un presidente che si dice espresso dalla Lega Nord. Costui, più volte, ha ritenuto opportuno utlizzare la bacheca della circoscrizione di via Alebbio (dinanzi alla chiesa di Rebbio) per esporre ritagli di giornale che parlano delle belle cose che grazie alla sua iniziativa avengono nella circoscrizione. Nulla di male, per carità.

L'associazione islamica, almeno due volte nell'anno scorso, chiese di poter utiizzare la sala della circoscrizione per attività culturali. La risposta fu, in entrambe i casi, negativa (a firma di un dirgente, ma con citazione di delibera circoscrizionale). Le iniziative trovarono dimora nella sala della Biblioteca comunale (il dirigente, in questo caso, non fece che applicare il regolamento vigente).

Abbiamo allora verificato il "regolamento" della circoscrizione di Camerlata.
Nulla abbiamo trovato che consenta di giustificare i dinieghi opposti all'uso della sala per le attività indicate.

Più recentemenete, in data 16 dicembre 2005, la stessa associazione ha richiesto ancora la sala della circoscrizione (per venerdì 25 dicembre, dalle 11:30 alle 15:30) per un "incontro culturale ed associativo e la preghiera del venerdì", rispettando i termini di preavviso previsti (5 giorni).

In questo caso non un cenno: la richiesta è stata ignorata, semplicemente .

Le richiesta e le procedure attivate dai cittadini nei riguardi della pubblica amministrazione, devono condurre a risposte ed esiti certi e imparziali, subordinati semplicemente alla verifica dei requisiti previsti dai regolamenti e dalle norme, in modo del tutto indipendente dalle caratteristiche soggettive dei richiedenti, ovvero dal luogo di nascita, dal credo religioso o politico o dal colore della pelle di ciascuno: i fatti descritti non sembrano rispondere agli stessi criteri e, per questo, muovono la nostra preoccupazione e sollecitano la nostra azione.

 

Nuovi parcheggi a pagamento in convalle

Paco, prende atto delle dichiarazioni di fine anno del sindaco e dell'assessore e osserva:

- il traffico attuale è frutto di anni di amministrazione che ha ignorato la possibilità di usare lo strumento urbanistico per risolvere anche problemi viabilistici (ad esempio trasferendo uffici pubblici di interesse compartimentale nell'area Scalabrini, che più volte abbiamo indicato come potenzialmente idonea ad una vera rivoluzione urbanistica e della mobilità)

- non sono stati realizzati parcheggi di cintura (l'autosilo della Napoleona non è un parcheggio di cintura, ma una struttura finalizzata alla presenza dell'ospedale), ed è stata invece umentata la disponibilità di spazi in città senza riserve per i residenti e destinati prevalentemente alla sosta breve

- la città aspetta ancora un trasporto collettivo efficiente, rapido, comodo e conveniente, capace di coprire la richiesta in tutti gli orari.

- l'assessore non ha mai presentato il più volte anninciato nuovo piano dei parcheggi e pretende di far approvare in Giunta la trasformazione di aree a parcheggio libero in aree tariffate, invadendo una competenza del Consiglio comunale.

E' ora chiaro anche al sindaco ed al suo assessore l'esito intollerabile di scelte urbanistiche imprevidenti e di miopi politiche della mobilità (privata e colletiva) e della sosta: costoro sventolano oggi lo strumento estremo della tariffazione, che nella situazione attuale, senza che siano stati predisposti i servizi necessari, si annuncia come un'ulteriore discriminazione tra chi sarà in grado di sostenere costi aggiuntivi e chi non lo sarà.

 

Come trasformare le giornate senza auto in un'occasione per ammazzarne il senso

Di ciò è stata capace l'amministrazione cittadina:

1 - proponendo il blocco in una giornata lavorativa con vantaggi e svantaggi distribuiti in modo asimmetrico tra cittadini, tra commercianti e grande distribuzione e per la presenza di grandi aree nelle quali le auto potevano liberamente circolare (come già nelle precedenti occasioni)

2 - riducendo al minimo i controlli, limitati ad alcune vie, alimentando con ciò la percezione diffusa che le norme, i regolamenti e, in generale, i limiti che la società pone in vista di un interesse generale, il cosiddetto bene comune, hanno valore soltanto per coloro che di ciò sono già personalmente convinti.

Un'azione, quindi, inutile dal punto di vista ambientale, discriminatoria e, soprattutto diseducativa.

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