giovedì, gennaio 19, 2006

 

MAGRITTE

Terza "grande mostra".
Con "grande inaugurazione": elettorale, il 24 marzo, a pochi giorni dal voto politico.
La maggioranza, fingendo distinguo e moralità che nei fatti sfumano, infine approva compatta.

Noi osserviamo che questa amministrazione da sempre ostinatamente orientata alla esternalizzazione dei servizi che interessano i cittadini (mense, nidi, servizi cimiteriali e pompe funebri ecc.) , conferma la scelta di lasciar gestire "in proprio" le mostre dal suo assessore, accollando alla collettività ii "rischio d'impresa" (per Picasso il rischo è diventato realtà e si è consolidato in una spesa aggiuntiva, a carico dei contribuenti comaschi, di circa 500 mila euro).

Possiamo affermare, senza paura di smentita, che questa sarà l'ultima puntata di un trittico senza futuro. Infatti nessuno si è dato cura di far nascere una "struttura" capace di dare gambe a questo genere di iniziative, legate in modo indissolubilie alla persona stessa dell'assessore: nessuna fondazione è stata costituita, nessun privato si è fatta avanti e continua, invece, la privatizzazione degli utili e la collettivizzazione dei costi.

Anche la riflessione sull'indotto turistico, che rappresenta uno degli argomenti cari alla maggioranza per giustificare la consistente spesa dell'anno passato, dovrebbe indurre ad una valutazione obiettiva e rigorosa, partendo dal dato che dei 77.162 visitatori (dei quali 8.867 gratuiti) il 68% proviene da Como e dalle città limitrofe.

Ma la considerazione più critica riguarda la previsione di spesa della mostra attuale che dal preventivo presentato sembrerebbe poter costare 1 milione di euro meno della precedente. Il confronto dei dati (a disposizione nel sito di Paco, www.paco.co.it) suggerisce due ipotesi: o la previsione attuale è una sottostima per assicurarsi un lasciapassare dal Consiglio Comunale, oppure nella gestione precedente qualcuno ha guadagnato più del necessario. Nell'uno e nell'altro caso la vicenda è inaccettabile.

Infine una considerazione sulla gestione da parte della società comunale (CSU). L'autonomia di una società, che assicura la flessibilità vietata ad un dirigente pubblico, il quale dovrebbe chiedere una variazione di bilancio ove la spesa dovesse rischiare di eccedere le risorse rese disponibili, si paga a consuntivo. Quando si titano le somme. Come già successo nell'anno passato.

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