lunedì, maggio 29, 2006

 

Art. 39 del regolamento della Polizia Locale di Como

"E’ fatto divieto agli appartenenti al Corpo di ricorrere alla stampa o ad altri organi di
informazione per esprimere rivendicazioni od opinioni relative a fatti interni al Corpo o attinenti
al servizio. Il personale non può acconsentire di apparire sulla stampa o altri mezzi
d’informazione senza la preventiva autorizzazione del Comandante."

Per questo le dichiarazioni del comandante del Nucleo Investigativo della polizia Municipale di Como , relative alla vicenda Rumesh, pubblicate sul Corriere di Como di giovedì 25 maggio 06, se non smentite, che si configurerano come un presa di posizione politica incompatibile con il ruolo che gli è affidato e in specifico con l'art. citatao.
Le valutazioni, riportate tra virgolette dalla stampa, sono poi estrapolazioni del tutto personali di quanto effettivamente affermato dagli esponenti della minoranza durante il dibattito in Consiglio Comunale e non si limitano a suggerire un giudizio, per altro arbitrario e infondato, sulle motivazioni che hanno indotto alla chiara posizione assunta, ma scivolano in giudizi politici che un Comandante del Nucleo potrebbe legittimamamente formulare un minuto dopo aver rassegnato le proprie dimissioni dai ruoli della Polizia Municipale.
Nel merito, inoltre, quanto riportato addirittura non escluderebbe "Carenze di formazione per l'utilizzo delle armi" da parte degli agenti della Polizia Locale; ma il dato, secondo lo stesso comandante, non sarebbe così grave perché "questo riguarda tutti i vigili d'Italia, non soltanto quelli di Como". Affermazioni inquietanti per i cittadini, tanto più se attribuibili ad una persona con ruoli di responsabilità nella Polizia Locale, poiché carenze del genere, semplicemente, NON CI DEVONO ESSERE.
Ancora più imbarazzante appare il fatto che, dalle dichiarazioni pubblicate, il Commissario aggiunto M. Scarpone sembrerebbe imputare il "tragico episodio" alla "emotività e tensione di un singolo".Facendo nostra la domanda che tutti i cittadini si saranno posti chiediamo: "a chi doveva essere affidata la valutazione dell'idoneità dell'agente a svolgere quella funzione se non ai suoi superiori ?"

In attesa di una formale smentita o, in caso contrario, di coerenti atti conseguenti, giriamo queste domande al Sindaco e all'assessore, oltre che, naturalmente, al Comandante della Polizia Locale, dott. Graziani.



<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?