lunedì, dicembre 12, 2005

 

Ancora sulla preghiera della comunità musulmana

Luigino Nessi racconta come si sono svolti fatti, come egli sia riuscito ad ottenere la disponibiltà della palestra dei somaschi per la preghiera del venerdì, come egli si fosse preoccupato di informare il vicesindaco e poi il sindaco (e non avendolo trovato, avesse lasciato un messaggio alla moglie). Il vicesindaco racconta un'altra storia. Moretti, invece, scrive una lettera al responsabile della comunità musulmana.

Noi vogliamo che si sappia che, nella nostra città, soltanto i luoghi di culto cattolici sono in regola dal punto di vista della destinazione urbanistica.

Il buon senso chiede in che modo questo gruppo di persone potrà dare concreta realizzazione al diritto al culto sancito dalla costituzione. Dove, infatti, potranno mai riunirsi il venerdì se non esiste un luogo in città per il quale sia oggi prevista tale destinazione, se il percorso che condurrebbe a tali condizioni è lungo e complesso e richiede anni, se l'amministrazione comunale ha già posto un radicale no ad ogni forma di deroga ?

Un sindaco in ostaggio di un pensiero tanto miope quanto estremista dovrà presto decidere se percorrere le vie possibili della mediazione e del buon senso oppurei forzare la transizione della nostra città a luogo dell' intolleranza.

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